Il passerotto di Ulma
Una delle più caratteristiche e improbabili leggende della Baviera è quella relativa al passerotto di Ulma, graziosa cittadina a circa 130 chilometri da Monaco di Baviera. Intorno al 1377 la cittadinanza alla guida dell'allora borgomastro Ludwig Krafft decise di costruire una nuova e grande chiesa all'interno della cinta muraria. Il nuovo luogo di culto, definito poi Münster, doveva sostituire la chiesa parrocchiale che – fino a quel momento – si trovava fuori dalla mura con tutti gli inconvenienti del caso. L'incarico andò all'architetto Heinrich II Parler che cominciò i lavori per i quali era necessario materiale di ogni genere, fra cui molto legname. Alcuni cittadini di Ulma volevano, di conseguenza, trasportare in città un consistente numero di tronchi d'albero adagiati di traverso su un carro. Giunti alle porte della città loro si accorsero che la porta era troppo stretta per cui non era possibile entrare e si sarebbe dovuto rinunciare al legname o abbattere la porta. Proprio mentre era in corso un'animata discussione sulla soluzione da prendere, passò volando un passerotto, con dei fili di paglia nel becco. L'uccello entrò senza problemi in una piccola apertura nella porta, girando il capo. A questo punto, grazie al passerotto, anche i diligenti cittadini di Ulma capirono come fare, girarono i tronchi in lungo ed entrarono senza alcun problema in città. Da questa leggenda, poco lusinghiera per gli abitanti della città, derivano i numerosi passerotti che oggi si trovano nelle strade, piazze e pasticcerie di Ulma. Il Münster ha avuto nel corso dei secoli diversi passerotti. Al 1550 risaliva un grande uccello di mattoni, probabilmente un passero, ma forse una colomba, sostituito nel 1854 da un uccello in pietra che si trova nella navata laterale a sud. Al 1888 risale invece il bellissimo passero in rame dorato che si trova sul tetto della chiesa.
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